Diventare Sistemista – Parte 6: Monitoraggio dell’Infrastruttura IT e dei Sistemi Server

Nel sesto capitolo della serie “Diventare Sistemista”, ci concentriamo su un aspetto spesso sottovalutato ma essenziale per la stabilità di qualsiasi infrastruttura: il monitoraggio.

Monitorare significa prevenire problemi, ottimizzare le risorse, analizzare performance e soprattutto intervenire tempestivamente in caso di criticità.


Perché il monitoraggio è fondamentale

  • Individuazione proattiva di errori e colli di bottiglia
  • Notifiche e allarmi automatici
  • Analisi delle prestazioni (CPU, RAM, rete, dischi)
  • Storico per audit, sicurezza e ottimizzazione

Una buona soluzione di monitoraggio deve essere scalabile, centralizzata e personalizzabile.


Strumenti open source più usati

✅ Zabbix

  • Monitoraggio agent e agentless
  • Dashboard intuitive e personalizzabili
  • Supporto per trigger, alert, discovery automatico
  • Ottimo per ambienti misti Linux/Windows

✅ Grafana + Prometheus

  • Visualizzazione avanzata di metriche e serie temporali
  • Query potenti e personalizzabili
  • Usato in ambienti DevOps e cloud-native

✅ Kibana (con Elasticsearch)

  • Visualizzazione avanzata di log e metriche
  • Dashboard altamente personalizzabili
  • Integrabile con stack ELK (Elasticsearch, Logstash, Kibana) per analisi approfondita

✅ Nagios (o Icinga)

  • Storica affidabilità
  • Architettura modulare con plugin
  • Ottimo per ambienti complessi con controllo granulare

Cosa monitorare in un server (e oltre)

Oltre al classico monitoraggio tramite agent installati su sistemi Linux e Windows, molte soluzioni supportano anche il controllo di dispositivi di rete, UPS, host fisici, switch e altri apparati tramite protocollo SNMP (Simple Network Management Protocol). Questo permette una visione centralizzata e completa dell’intera infrastruttura IT. Tuttavia, è importante ricordare che SNMP v2c trasmette dati in chiaro; per ambienti di produzione si consiglia l’utilizzo di SNMPv3 per garantire una maggiore sicurezza.

  • Utilizzo CPU e RAM
  • Utilizzo disco e I/O
  • Servizi attivi (Apache, MySQL, DNS, ecc.)
  • Rete e traffico anomalo
  • Temperature e sensori hardware (su server fisici)
  • Log di sistema e messaggi critici

Esempi pratici di installazione e monitoraggio

🔧 Installare Zabbix Server su Ubuntu 22.04

wget https://repo.zabbix.com/zabbix/6.0/ubuntu/pool/main/z/zabbix-release/zabbix-release_6.0-4+ubuntu22.04_all.deb
sudo dpkg -i zabbix-release_6.0-4+ubuntu22.04_all.deb
sudo apt update
sudo apt install zabbix-server-mysql zabbix-frontend-php zabbix-apache-conf zabbix-sql-scripts zabbix-agent
  • Configura il database MySQL/PostgreSQL
  • Avvia il server e l’agente Zabbix
  • Accedi al frontend via browser e completa la configurazione

Esempio: visualizzare log di sistema con Kibana (ELK Stack)

  1. Installa Elasticsearch, Logstash e Kibana (tramite repo ufficiali o Docker)
  2. Configura Logstash per raccogliere i log da rsyslog o file di sistema (in alternativa è possibile usare Filebeat per una raccolta più leggera e scalabile):
input {
  file {
    path => "/var/log/syslog"
    start_position => "beginning"
  }
}
output {
  elasticsearch {
    hosts => ["http://localhost:9200"]
  }
}
  1. Accedi a http://localhost:5601, crea un index pattern (es. syslog-*) e crea dashboard personalizzate

Esempio: monitorare uno switch o un UPS via SNMP in Zabbix

  1. Abilita SNMP v2c sul dispositivo (es. switch, UPS, firewall)
  2. Aggiungi un nuovo host su Zabbix → tipo: SNMP
  3. Inserisci IP del dispositivo e community string (es. public)
  4. Associa un template SNMP adatto (es. SNMP Interfaces, SNMP UPS)
  5. Visualizza metriche: stato porte, alimentazione, temperatura, ecc.

Monitoraggio da remoto (es. tramite VPN)

In ambienti distribuiti o per aziende multi-sede, è utile:

  • Installare gli agent sui nodi remoti (Linux o Windows)
  • Collegarli al server Zabbix centrale tramite VPN (es. OpenVPN o WireGuard)
  • Definire policy di sicurezza per separare il traffico di monitoraggio

Consigli pratici

  • Non monitorare “tutto”: scegli le metriche davvero utili
  • Imposta soglie e trigger realistici
  • Testa il sistema di alert (mail, Telegram, Slack…)
  • Fai backup regolari della configurazione del tool di monitoraggio
  • Documenta i template e i servizi associati

📚 Risorse utili


Conclusione

Il monitoraggio è un pilastro del lavoro sistemistico: ti permette di dormire più tranquillo, sapendo che ogni componente della tua infrastruttura è sotto controllo.

Nel prossimo articolo parleremo di backup e disaster recovery: tecniche, strumenti e buone pratiche per non perdere mai dati critici.